sabato 12 luglio 2014

Visita al forte di Fenestrelle

È un sabato di luglio e abbiamo prenotato la "passeggiata reale" presso il forte di Fenestrelle, in Val Chisone. Alle 9.00 dopo aver fatto il biglietto, ci prepariamo per iniziare la scarpinata. La nostra guida, Ezio, è un uomo di 67 anni molto preparato sulla storia non solo del forte, ma anche delle vallate circostanti. 
Ci fa un'introduzione in cui ricorda che prima che fosse costruito il forte attuale, vi erano delle ridotte erette dai francesi e successivamente inglobate nel forte costruito dai Savoia. Infatti quando i Savoia conquistarono tali ridotte sconfiggendo i francesi, iniziarono la costruzione della grande muraglia piemontese. È il 1728 e non baderanno a spese per questa immensa e funzionale costruzione, un edificio che paradossalmente non sarà mai coinvolto in una guerra, il cui progetto è da attribuire a Ignazio Bertola.

Dalla piazza delle armi possiamo ammirare il palazzo del governatore e di fronte ad esso il palazzo degli ufficiali che successivamente diventò la prigione politica. Inoltre vi è presente una chiesa, la più grande chiesa alpina presente in un complesso militare. Non abbiamo la datazione di questa chiesa e lo stile ci fa pensare a qualcosa di più recente rispetto alla datazione del forte, ma la sua particolarità la ritroviamo nell'assenza del campanile che si trova invece sulle mura dell'ingresso della fortificazione. Stratagemma molto utile per non dar l'idea di profondità del forte al nemico e così confonderlo sulla posizione dei vari edifici al suo interno, in quanto il campanile solitamente era posizionato sulla chiesa. 

Campanile del Forte di Fenestrelle
Parte del forte


Scorci del forte

Quella specie di ciminiera è in realtà un parafulmini (l'asta in cima ad essa è andata perduta). Si trova davanti alla polveriera.

Il ponte rosso.


Da questa stessa piazza che collega il Forte San Carlo ai Forti delle Valli, parte una scala coperta di 3996 gradini a passo di animale che arriva fino in cima. Questa scala era utilizzata soprattutto dagli asini impiegati per il trasporto, essendo molto ripida e chiusa, durante l'escursione si percorrono solo un paio di rampe, continuando poi sulla scala reale. La scala reale è all'aperto, con i gradini a passo d'uomo e salendo si può ammirare la bellezza della vallata e se si è fortunati come noi e anche possibile incontrare gli attuali abitanti del forte: dei bellissimi camosci! 

Interno scala coperta, fotografata dall'alto. Purtroppo l'abbiamo fatta salendo!

A sinistra si vede la scala reale, mentre a destra si può vedere la copertura della scala coperta!
Una delle prime parti del forte che scopriamo è la polveriera di Sant'Ignazio, la cui costruzione è molto accurata, studiata in ogni particolare. Purtroppo non ho una foto del suo interno perchè era completamente buia e abbiamo dovuto usare delle torce per vederla. All'epoca per illuminarla era stata provvista di due finestrelle una in basso e un'altra in alto (dato che la stanza era soppalcata). Le finestre erano ermetiche e davano sui corridoi. Dietro al vetro veniva posta una candela e un sistema di tiraggio  simile a quello dei caminetti, teneva la fiamma dritta in modo tale che non annerisse il vetro. Così facendo illuminava la polveriera in cui per ovvi motivi non si poteva entrare con candele o cose simili. La stanza grazie a un altro sistema era perfettamente ventilata e non vi erano tracce di umidità.

Successivamente siamo saliti fino a quota 1500 e abbiamo potuto ammirare la garitta del diavolo.

Garitta del Diavolo: quasi 1500m

Veduta dei paesi sottostanti.

La foto nella foto ;)
Verso mezzogiorno ci siamo fermati un'oretta a pranzare, per poi rimetterci in marcia verso la cima e la fine di questo immenso forte che non per nulla è il più esteso di tutta Europa, secondo solo alla grande muraglia cinese!


Strada facendo abbiamo ammirato alcuni forni in cui avrebbero dovuto cuocere il pane, ma a quanto pare non erano utilizzati più di quattro o cinque volte in un anno. qui la nostra guida ci ha svelato che secondo alcune storie locali l'unico modo per riscaldare il cibo era mettere la gavetta nel letame degli asini!

Forno per cuocere il pane. A quanto pare all'interno ci possono stare circa 23 bambini per quanto è grande e la prova è stata fatta per davvero da un qualche tipo di programma americano (almeno così mi è parso di capire)!


Ultima tappa molto emozionante prima di arrivare in cima è la cisterna d'acqua, per vederla bisogna entrare in un pertugio, essendo all'interno molto buio e lo spazio ridotto, la foto da me scattata è orrenda. La posto comunque per darvi un'idea.

Cisterna d'acqua. 
Finalmente giungiamo in cima a 1800 m!

Ovviamente stravolta dalla fatica, nell'ultimo periodo mi sono data al divano!

1800 m e un paesaggio mozzafiato!
Al ritorno non si fa la strada a ritroso, ma si scende per la strada dei cannoni che costeggia il forte e presenta una bellissima pineta!
Noi al ritorno abbiamo deciso di prendere una fetta di torta alla ricotta al bar del forte! In fondo ce la siamo meritata!